Come di consueto, stiamo volgendo ad una nuova stagione di riscaldamento.
Il presente articolo vuole essere un piccolo vademecum per una corretta gestione del riscaldamento finalizzata al risparmio.
Possiamo suddividere il riscaldamento in 2 macro-sezioni: riscaldamento autonomo e riscaldamento centralizzato. Non tratteremo nella presente gli impianti alimentati ad energie rinnovabili in quanto la loro gestione ottimale differisce leggermente dagli impianti tradizionali alimentati da combustibili fossili.
Innanzitutto indipendentemente dal tipo del vostro impianto è consigliato un sistema di gestione smart, tali sistemi consentono una flessibilità di utilizzo veramente importante, permettendo di gestire il riscaldamento anche da remoto, ad esempio potete rimandarne l’accensione qualora rincasaste più tardi oppure permettere al sistema di attivare o disattivare il riscaldamento mediante la geolocalizzazione. Quest’ultima funzione ad esempio è spesso trascurata ma permette un considerevole risparmio, potete impostare i dispositivi dei componenti della vostra famiglia ed un raggio di azione intorno alla vostra abitazione, il sistema spegnerà il riscaldamento non appena l’ultimo dei componenti esce dal raggio d’azione impostato e lo riaccenderà non appena un componente lo riattraverserà verso casa.
Ora trattiamo le possibilità di risparmio e le varie accortezze da adottare, ovviamente per poter risparmiare bisogna agire sulle temperature per quanto concerne gli impianti centralizzati e su temperature e orari per gli autonomi.
IMPIANTI CENTRALIZZATI
Gli impianti centralizzati sono gestibili esclusivamente tramite le testine termostatiche poiché gli orari sono deliberati dall’assemblea e non sempre si confanno alle nostre esigenze, quindi, come possiamo gestire il riscaldamento in maniera ottimale diminuendo i consumi? Innanzitutto consigliamo una diversificazione delle temperature ad esempio impostando per le stanze da letto una temperatura inferiore ai canonici 20°C, ad esempio 18° o 19°C sono temperature più corrette per una stanza da letto, considerando anche che in inverno utilizziamo coperte o piumoni e non abbiamo necessità di scaldare l’ambiente a 20°C, questo è il primo metodo per ottimizzare i consumi. Un’altra accortezza da avere è di mantenere chiuse le porte dei vani ed evitare che i termosifoni vengano coperti da tendaggi o altro, inoltre è opportuno quando si esce di casa fare il giro delle testine termostatiche impostandole tutte ad una temperatura ridotta di 18°-19°C per poi reimpostarle a piacere quando si rincasa. Mediante la lettura dei ripartitori di consumo potete fare una prova e verificare nell’arco di una settimana /10 giorni l’effettiva diminuzione degli scatti verificando anche il comfort da voi percepito. Installando invece un sistema di riscaldamento smart avente una testina motorizzata indipendente per ogni termosifone potete affinare ulteriormente il funzionamento decidendo inoltre l’orario di riscaldamento per ogni vano della vostra abitazione (ovviamente sempre subordinato all’orario di riscaldamento condominiale).
IMPIANTI AUTONOMI
Le accortezze indicate per gli impianti centralizzati sono replicabili anche per gli impianti autonomi in più però possiamo agire oltre che sulle temperature anche sugli orari a piacimento. Un buon modo per gestire il riscaldamento autonomo è indubbiamente quello di pianificare accensioni e spegnimenti secondo le nostre esigenze impostando però diverse temperature di funzionamento durante il giorno, ad esempio: 20°C dalle 6.30 alle 8.00 del mattino impostando poi 18° di mantenimento fino alla prossima accensione da noi pianificata, questo modo d’uso impedisce agli ambienti di raffreddarsi eccessivamente e riduce la quantità di energia necessaria per riportarli alla temperatura di comfort. Un altro sistema molto valido al fine di ridurre i consumi è quello di adottare un termostato a temperatura scorrevole che andrà a far modulare la potenza della nostra caldaia in funzione delle temperature reale interna.
Per ogni tipologia d’impianto è sempre raccomandato verificare lo stato del fluido termovettore ed eventualmente procedere ad un lavaggio dell’impianto perché i sedimenti e le morchie che si formano all’interno vanno a ridurre sensibilmente l’efficienza dell’impianto stesso.
Speriamo di esservi stati utili con questi suggerimenti.
Buon risparmio a voi.
Maurizio Da Bove